Approccio Multicomponenziale

Trattamento Multicomponenziale incentrato sul Biofeedback 


Diversi studi hanno dimostrato un'efficacia significativamente maggiore dei trattamenti multicomponenziali rispetto alle monoterapie nel trattamento dei Disturbi d'Ansia. 

Il protocollo multicomponenziale quì presentato è composto da diversi tipi d'intervento non-farmacologici tutti dimostratisi efficaci nel trattamento dell'ansia sia singolarmente che in associazione (Wyner 2015; Ratanasiripong et al. 2012; Knox et al. 2011):

1 - Protocolli di Biofeedback definiti in base alla specifica composizione dei sintomi presentati dal paziente durante gli Attacchi di Panico (che varia da individuo a individuo). Gli effetti di queste tecniche nel trattamento dei disturbi d’Ansia sono paragonabili a quelle degli Psicofarmaci (Bandelow et al. 2007a; Pompoli et al. 2016) ma non presentano gli effetti collaterali di questi ultimi e, al contrario degli psicofarmaci che espongono l’individuo ad una dipendenza psicologica accompagnata dall’idea di "non potercela fare" senza farmaco, consentono all’individuo di sviluppare nel breve-medio-lungo termine il necessario senso di autoefficacia, ossia la consapevolezza di essere in grado di impedire l’insorgere di un Attacco di Panico o d'ansia autonomamente, in qualsiasi momento e situazione senza il ricorso ad ausili esterni (farmaci).

Le tecniche apprese col biofeedback infatti appartengono all’individuo per sempre, mantengono inalterata nel tempo la sua capacità di gestire le situazioni di crisi che potrebbero innescare un attacco di panico e, nel medio/lungo termine, promuovono un progressivo abbassamento dei livelli basali d'ansia e quindi un progressivo e permanente allontanamento dalla soglia d’innesco degli Attacchi di Panico o d'ansia.

2 - Brevi Colloqui Psicologici e Psicoeducativi + Gestione dello Stress - Attività svolte durante le stesse sedute di biofeedback e finalizzate a:

  • comprendere i meccanismi psicofisiologici, neurofisiologici e psicologici dell'ansia
  • individuare i principali fattori (stressor) scatenanti o facilitanti l’insorgere degli Attacchi di Panico
  • individuare le strategie più efficaci per gestire i fattori d’innesco e quelli che alimentano gli Attacchi di Panico (anche con la gestione dello stress)

3 – Tecniche di concentrazione mentale biofeedback guidate per il controllo del flusso dei pensieri – Uno dei problemi più importanti in tutti i disturbi d’ansia è il controllo, oltre che dei sintomi somatici dell’ansia, anche del flusso dei pensieri ansiogeni; spesso l’individuo durante un attacco di panico o durante uno stato ansioso anche modesto produce involontariamente una successione rapida e incontrollata di pensieri ansiogeni o negativi che alimentano lo stato ansioso e che possono alimentare potentemente l’escalation da uno stato ansioso anche lieve ad un attacco di panico o ad un’ansia ancor più intensa.

Tramite specifiche tecniche di concentrazione e mediante l’utilizzo congiunto di un segnale di feedback che informa l’individuo in tempo reale sul suo reale stato di attivazione psicofisiologica che precede e accompagna l’insorgere dell’emozione “ansia” in relazione ai pensieri che fa, l’individuo impara a controllare/contenere/guidare il flusso di pensieri ripristinando rapidamente lo stato di veglia-rilassata e bloccando all’origine l’insorgere di un attacco d’ansia o di panico.

4 – Igiene del Sonno – Laddove l'ansia o gli Attacchi di Panico siano legati a stati d’attivazione psicofisiologica che non consentono all’individuo di avere un sonno ristoratore, che non sia cioè disturbato, superficiale, insufficiente, irregolare o frammentato, è necessario ripristinare le condizioni di sonno ideali. Una mente stanca è una mente più vulnerabile che più facilmente perde il controllo in situazioni di stress o ansiogene.

5 – Tecniche di rilassamento – Velocizzano la comparsa degli effetti dell’intero trattamento. Alcune tecniche di rilassamento (quelle scientificamente validate) sono efficaci nell’aiutare l’individuo a velocizzare gli effetti di rilassamento psicofisiologico raggiunti con le tecniche di biofeedback. Il loro uso non è obbligatorio ed è sconsigliato alle persone che non possiedono la “forma mentis” per questo genere di attività:  chi percepisce queste tecniche come “forzature” o come qualcosa da fare in fretta, è bene che non le svolga perché si corre il rischio che costituiscano paradossalmente momenti di stress e non di relax. La loro non applicazione non influenza l’esito finale del trattamento.

Questo protocollo multicomponenziale è finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • Controllo dei sintomi somatici e cognitivi dell'ansia - Tramite l'apprendimento di specifiche tecniche l'individuo acquisisce l'abilità di controllare ed eliminare sul nascere i sintomi fisici dell'ansia e degli attacchi di panico (tachicardia, respiro corto, sudorazione, vertigini, ecc.) in qualsiasi momento e situazione inducendo in tal modo anche uno stato di calma mentale.
  • Acquisizione del senso di autoefficacia - ossia della consapevolezza di essere capace di controllare e bloccare i sintomi dell'ansia sul nascere, in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione (grazie alle abilità apprese).
  • Comprensione dei meccanismi psicofisiologici e neurofisiologici dell'ansia - Capire cosa avviene nel cervello e nel corpo durante uno stato ansioso è un passo indispensabile per capire poi come agiscono le strategie anti-ansia adottate, sempre sul piano psicofisiologico e neurofisiologico.
  • Individuazione delle cause situazionali, psicologiche e/o comportamentali dell'ansia - Attraverso colloqui brevi che si svolgono nel corso delle sedute di biofeedback si individuano le cause situazionali, psicologiche o comportamentali che causa e/o alimentano lo stato ansioso.
  • Definizione delle strategie psicologiche e comportamentali - Non basta individuare le cause per risolvere il problema che ne deriva; bisogna poi definire delle strategie idonee e applicabili per poterle fronteggiare con efficacia; in questa fase psicologo e paziente lavorano insieme per trovare soluzioni efficaci.
  • Qualità del sonno - un buon sonno ristoratore è di fondamentale importanza non solo per  raggiungere e mantenere  un buon livello di efficienza mentale durante le ore di veglia ma anche per fronteggiare l'ansia e lo stress in modo ottimale; una mente stanca perché costantemente deprivata di sonno è una mente più vulnerabile allo stress e all'ansia.
  • Controllo del flusso di pensiero - Uno dei problemi più frequenti in tutti i disturbi d’ansia è l'incapacità o impossibilità di controllare/frenare o dirigere il flusso dei pensieri; spesso l’individuo in stato ansioso produce involontariamente una successione rapida di pensieri ansiogeni o negativi che alimentano lo stato ansioso in un circolo vizioso e che possono alimentare potentemente l’escalation da uno stato ansioso lieve ad un attacco di panico o ad un’ansia ancor più intensa. Tramite specifiche tecniche concentrazione e mediante l’utilizzo congiunto di un segnale di feedback che informa l’individuo in tempo reale sul suo reale stato di attivazione psicofisiologica che precede e accompagna l’insorgere dell’emozione “ansia” in relazione ai pensieri che fa, l’individuo impara a controllare/contenere il flusso di pensieri ripristinando rapidamente lo stato di calma e concentrazione e bloccando all’origine l’insorgere di un attacco d’ansia o di panico.

Si tratta di un protocollo non-farmacologico che può essere abbinato anche ai farmaci, con l’obiettivo di eliminarli progressivamente. 

Da uno studio di Penzo e Scalini (in pubblicazione) è emerso che l’applicazione di un protocollo intensivo multicomponenziale flessibile (10 sedute) basato su specifici protocolli di Biofeedback stabiliti flessibilmente sulla base dello specifico mix sintomatologico riferito dal paziente, sul Counseling Psicologico Breve personalizzato, sulla Psicoeducazione, sull’Igiene del Sonno, sulle Tecniche di Concentrazione/Autocontrollo Mentale biofeedback guidate e sulle Tecniche di Rilassamento guidate si ottengono risultati eccellenti, con la remissione totale degli Attacchi di Panico o degli attacchi d’ansia nel breve-medio-lungo termine, l’eliminazione dell’Agorafobia o dello stato d’ansia continuo e l’eliminazione dei farmaci nel 90% dei pazienti trattati, una percentuale ben al di sopra dell’uso delle monoterapie (farmaci, interventi psicologici o biofeedback da soli).

Questo risultato è dovuto al fatto che da una parte le tecniche di biofeedback apprese consentono un’efficace e rapido controllo di tutte le componenti fisiologiche autonomiche la cui iperattivazione, durante l’Attacco di Panico o nel corso dello stato ansioso, produce la sintomatologia somatica (tachicardia, sudorazione, caldo-freddo, dispnea, soffocamento, ecc.), dall’altra i colloqui psicologici brevi aiutano l’individuo a gestire in modo efficace le situazioni interne ed esterne che possono innescare gli Attacchi di Panico o lo stato d’ansia nella vita reale, con un effetto significativo anche sul proprio senso di autoefficacia e quindi sulla componente cognitiva dell’Attacco di Panico e dello stato d’ansia.

Inoltre, a differenza di altri protocolli sperimentali che hanno dimostrato un’efficacia del biofeedback pari a quella dei farmaci (50% circa), il protocollo qui citato fa un uso flessibile e personalizzato di vari strumenti, tutti singolarmente scientificamente validati.

Il successo del trattamento è dunque fortemente dipendente dal grado di personalizzazione dell’intervento e dall’abilità dello psicologo di isolare le variabili (psicofisiologiche, relazionali, situazionali) che causano e alimentano lo stato ansioso; quanto meno si tiene conto delle differenze inter-individuali, tanto più la percentuale di successo dell’intervento si appiattirà su quella degli psicofarmaci, stimata attorno al 50%.

L’uso di questo protocollo inoltre ha il vantaggio di essere non-farmacologico, breve, privo di effetti collaterali, di essere efficace in tutti i disturbi o condizioni ansiose (va ad agire sui meccanismi psicofisiologici condivisi da tutte le condizioni ansiose), di ottenere effetti nel breve, medio e lungo termine e di essere fortemente efficace sia nella gestione delle crisi d’ansia (es. attacchi di panico) sia nella normalizzazione a lungo termine dei livelli basali di ansia (ansia generalizzata, agorafobia, ecc.).